ITINERARIO: CASTELPAGANO:
“FEDERICO II DI SVEVIA ED I LUOGHI DI CACCIA” (APRICENA)

Ubicato su di uno sperone del Gargano (a 545 m.s.l.m.), Castelpagano è legato storicamente alla Domus Precina. La posizione elevata, ottima in passato per controllare il territorio sottostante, domina il Tavoliere delle Puglie ed è a guardia delle sottostanti vie di accesso al Gargano Mistico: la Via Sacra Langobardorum, proveniente da Benevento, e la confluente Via Francesca, proveniente dalla litoranea Adriatica.

Conosciuto anche come Castelsaraceno, le origini della sua fondazione sono incerte ma la sua immagine è collegata al periodo della denominazione sveva. Federico II, residente nella vicina Apricena, infatti, lo restaurò e lo adibì a residenza di caccia, collocandovi anche una guarnigione di guerrieri saraceni provenienti dalla Sicilia e a lui fedeli (abili anche nelle attività produttive e nella gestione del Castello).

L’intero borgo cominciò a spopolarsi all’inizio del ‘600 perché molti abitanti si trasferirono ad Apricena, e Castelpagano, per l’asprezza dei monti circostanti e la presenza di alcune grotte, divenne luogo ideale per il rifugio dei Briganti.

Il sito, entrato a far parte del Parco Nazionale del Gargano, oggi conserva ciò che resta dell’antico bosco di latifoglie, con prevalenza di Cerro, Leccio, Acero Campestre, Olmo Campestre, oltre che delle colonie di Inula Candida, una specie botanica protetta, che insieme alla Primula Garganica caratterizza tutto il Gargano.

Frequentato da molti rapaci diurni e notturni, dalla sua sommità si gode di un panorama magnifico che va dal Gargano al Tavoliere delle Puglie fino ai Monti della Daunia.

PUNTO D’INCONTRO: LOCALITÀ “SAMBUCHELLO”, Strada Provinciale n 48 (a circa 4 km dall’abitato di San Marco in Lamis)

INIZIO PERCORSO: SAMBUCHELLO / FINE PERCORSO: STESSO LUOGO

LUNGHEZZA PERCORSO: 15 km

TEMPO DI PERCORRENZA: ore 6 e minuti 30
(il percorso viene effettuato con soste programmate per agevolare la piena efficienza fisica)

DIFFICOLTÀ: T = Turistico (comprende itinerari su stradine, mulattiere e comodi sentieri ben evidenti che non pongono incertezze, difficoltà o problemi di orientamento. Sono percorsi adatti anche agli escursionisti alla prima esperienza in montagna).